DanzaMovimentoTerapia

“Io vedo la danza venire usata come mezzo di comunicazione tra anima e anima per esprimere quello
che è troppo profondo, troppo sottile per le parole.”
(Ruth St. Denis)


La DanzaMovimentoTerapia (DMT) ha molti campi applicativi. Il percorso, che può essere sia individuale che di gruppo, è una Via di conoscenza del Sé. Il corpo e la mente sono indissolubilmente connessi tanto che un blocco emotivo si può manifestare fisicamente (tensione muscolare, eruzioni cutanee, dolori, ecc…) ed un trauma fisico può influire sulla nostra tranquillità psicologica. La memoria somatica è molto antica e spesso sconosciuta alla nostra parte razionale.

I momenti gioiosi e dolorosi sono registrati nel nostro corpo. La DMT dà voce a quelle parti che non sono in grado di esprimersi con la parola, aprendo la strada a nuovi modi di comunicare e quindi di percepire e di essere.
Emozioni come paura, rabbia, gelosia, tristezza, indifferenza, incapacità d’amare si depositano nei nostri organi limitando la nostra Vita. E’ importante sapere che mente e corpo possono essere depurati attraverso pratiche ed esercizi che permettono di ottenere lucidità, fluidità corporea e apertura verso la Vita.

Secondo i ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, mantenendo elastico e attivo il cervello con il movimento, si può aumentare il numero di connessioni tra i neuroni. La neuro-plasticità del cervello, dunque, migliora danzando!
La DMT, collegandosi idealmente alle antiche pratiche di guarigione nelle quali la danza era fulcro di ogni terapia, ripropone negli attuali contesti clinico-sociali le risorse del processo creativo, della danza e del movimento per promuovere l’integrazione psicofisica, relazionale e spirituale, il benessere e la qualità della vita della persona.
Utilizzando la danza, è possibile agire sia sulle componenti strettamente performative dell’azione e del gesto, sia sulle componenti psichiche ad esse inestricabilmente legate.
La DMT si serve del primo linguaggio con cui entriamo in contatto fin dai primi giorni di vita: quello corporeo. E’ un linguaggio universale, diretto, che permette di relazionarsi con spontaneità, in modo gioioso e di condividere qualcosa che va oltre il gesto e l’immagine, qualcosa di magico che nasce dal cuore, che si trasforma in movimento, in una comune quanto personale creazione.

Il modello che applico è quello in chiave etno-antropologica che ho esplicitato nel saggio MACRO E MICROCOSMO NEI CONFINI DEL CORPO DANZANTE in DANZAMOVIMENTOTERAPIA. Modelli e pratiche nell’esperienza italiana (Edizioni Magi, Roma 2004).


Attività Professionale disciplinata ai sensi della legge 4 del 14/1/13